I Divieti di Trasferimento ai sensi degli Articoli 6 e 7 del Trattato sul Commercio delle Armi (The Prohibition of Weapons Transfers Based on Articles 6 and 7 of the Arms Trade Treaty)

Abstract

Italian Abstract: Il Trattato sul commercio delle armi (d’ora in avanti "il Trattato") è stato adottato a larga maggioranza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso 2 aprile 2013. Il Trattato introduce delle novità giuridiche di rilievo che, se applicate, potrebbero consentire una più ampia protezione dei diritti della persona umana. Le disposizioni più rilevanti del Trattato sono costituite dagli articoli 6 e 7. L’uno proibisce agli Stati parte il trasferimento di armi verso certi destinatari e/o in specifiche circostanze; l’altro istituisce una procedura cui ogni Stato dovrà conformarsi prima di autorizzare l’esportazione di armi. In questo contributo, dopo aver richiamato l’iter che ha condotto all’adozione del testo del Trattato e chiarito l’ambito di applicazione del Trattato stesso, ci si soffermerà sull’art. 6 e sulla sua relazione con altre norme rilevanti di diritto internazionale. Il par. 3 dell’art. 6 riceverà particolare attenzione: dapprima, il divieto ivi contenuto verrà confrontato con le norme sulla complicità degli Stati in fatti illeciti compiuti da altri Stati e con quelle sulla complicità in crimini internazionali commessi da individui; quindi, si cercherà di ricostruire in quali circostanze il trasferimento di armi sia concretamente proibito. Si passerà poi a esaminare l’art. 7. Quest’ultimo introduce un parametro del tutto peculiare e meritevole di una certa attenzione - il cosiddetto overriding risk - cui gli Stati dovranno fare riferimento prima di procedere all’esportazione di armi. Gli obblighi internazionali derivanti dagli articoli 6 e 7 saranno confrontati nel penultimo paragrafo. Infine, si cercherà di individuare alcune debolezze del Trattato, dando atto al contempo delle modalità con cui Stati e organizzazioni non governative potrebbero contribuire a superarle.

English Abstract: The Arms Trade Treaty (hereafter 'the Treaty') was adopted by the UN General Assembly, by a large majority, on 2 April 2013. The Treaty introduces significant legal innovations which, if applied, could allow a broader protection of human rights. The most relevant provisions comprise Articles 6 and 7. The first one (Article 6) prohibits States Parties from transferring arms to certain recipients and / or in specific circumstances; the other (Article 7) establishes a procedure with which each state must comply before authorizing arms exports. In this contribution, after having recalled the process that led to the adoption of the Treaty and clarified its scope of application, I focus on Article 6 and its relationship with other relevant rules of international law. Article 6(3) receives particular attention: first, the prohibition contained therein are compared with the rules on complicity of states in unlawful acts of other states, and with those on complicity in international crimes committed by individuals; second, I attempt to understand the precise circumstances in which a weapons transfer would actually be forbidden. Moving to Article 7, I pay attention to the very specific standard it introduces for States who have to decide whether to authorize or deny a certain arms transfer — namely the so-called ‘overriding risk’ that arms will be used for certain prohibited acts. International obligations deriving from Articles 6 and 7 are then compared. Finally, this paper makes an effort to identify weaknesses in the Treaty, and to suggest ways in which States and non-governmental organizations may try to address them.

Note: Downloadable document is in Italian.

Keywords: Arms Trade Treaty, weapons transfers, law of state responsibility, complicity, aiding and abetting